Va in Consiglio regionale la proposta di legge 92 del PD “sblocca procedure”
Toscana cementificata
Col pretesto dell'attuazione del Pnrr

Col pretesto di velocizzare le procedure burocratiche e favorire la realizzazione delle opere finanziate dal Pnrr entro il 2026, Pd e Italia Viva hanno presentato due proposte di legge regionale (Pdlr) che di fatto cancellano tutte le norme e le procedure poste a salvaguardia dell'ambiente e del consumo di suolo in Toscana dando così il via libera a una mega speculazione edilizia e urbanistica senza precedenti.
Al momento la discussione della Pdlr 75 presentata dai consiglieri di Italia Viva che interviene in maniera devastante sui vincoli a tutela del territorio è stata rinviata per un supplemento di istruttoria.
La Pdl 95, presentata invece dalla maggioranza Pd, ha già passato l'esame della Commissione ambiente il 2 marzo e ora è all’esame del Consiglio regionale per l'approvazione definitiva.
Si tratta di una legge che di fatto cancella la 65/2014, meglio nota come Legge Marson, già resa inoffensiva con l'approvazione nel novembre scorso della Legge regionale 47/2021.
In un appello alla mobilitazione l'Ufficio di Presidenza di Legambiente Toscana sottolinea tra l'altro che: “Dopo mesi trascorsi a difendere dai continui attacchi la Legge 65/2014, meglio nota come Legge Marson, e dopo averla vista 'sfregiata' con la pessima revisione legislativa del novembre scorso (LR 47/2021), siamo di fronte a una nuova minaccia, portata ora al cuore degli istituti della valutazione e della partecipazione”.
Legambiente Toscana denuncia tra l'altro che “La Pdlr 92 che sarà prossimamente discussa in aula, nel Consiglio Regionale della Toscana, disarticolando l'obbligo delle procedure di VIA-VAS-AIA (ex legge 10/2010) e delle buone prassi partecipative insite nella 65, per piani, programmi e progetti di derivazione PNRR, ci riporta pienamente alla stagione berlusconiana della Legge Obiettivo”.
Perciò concludono gli ambientalisti: “Siamo turbati e preoccupati, sorpresi e amareggiati, nel dover constatare che a proporre non già una semplificazione delle norme, ma una loro totale deregolamentazione, sia una maggioranza formalmente progressista. O per meglio dire: che si vanta a parole di esserlo, ma che - nel merito delle politiche che propone - non perde occasione di dimenticare e tradire il mandato ricevuto da tantissimi cittadini 'progressisti' della Toscana”.
Anche secondo la CGIL regionale si tratta di una legge che andrà ad “impattare in maniera devastante sulle attuali norme, ritenute tra le più avanzate a livello nazionale, sul tema del consumo di suolo, del ruolo dell’Ente Regione nella programmazione urbanistica sovra-comunale e negli strumenti di partecipazione attiva ed informata dei soggetti di rappresentanza e delle comunità locali nelle scelte di governo del territorio”.
In pratica la nuova legge proposta dal Pd stabilisce che tutti i progetti e le opere pubbliche finanziati con il Pnrr potranno essere realizzati attraverso una “variante automatica” agli strumenti urbanistici dei Comuni previo il semplice via libera da parte della Conferenza dei servizi. Quindi non dovranno più essere sottoposti alla Vas (la valutazione ambientale strategica sulla localizzazione delle singole opere) e, nel caso in cui si tratti di interventi edilizi previsti fuori dalle aree urbanizzate, dovranno passare il vaglio della Conferenza di co-pianificazione che però avrà solo 15 giorni di tempo per presentare osservazioni, qualora non siano presenti vincoli preordinati all’esproprio, trascorsi i quali varrà il silenzio-assenso.
In questo modo le varianti ai vincoli urbanistici dei Comuni saranno tutte “consentite in deroga alle limitazioni” fissate dagli articoli compresi fra il 222 e il 234 della legge 65 del 2014, legge Marson. Le deroghe ai vincoli urbanistici attualmente imposti dalla normativa vigente saranno consentite sulla base di un mero “progetto di fattibilità tecnica ed economica” anche per quanto riguarda “gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti eseguiti con incremento di volumetria e gli previsti dall'articolo 134” ossia i progetti per cui sono necessari i permessi, fra cui nuove edificazioni, installazione di prefabbricati o camper, roulotte o barche usati come abitazioni o anche operazioni che modifichino “il disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale”.
Perfino l'Istituto nazionale di urbanistica, in una lettera al Consiglio regionale della Toscana, sottolinea che la legge “comprime la partecipazione” e ricorda che in questo modo anche la base di Coltano, a San Rossore, se finanziata con il Pnrr, verrebbe realizzata senza essere “sottoposta ad alcun tipo di valutazione paesaggistica”.
Non a caso il 14 gennaio il governo del banchiere massone Draghi ha subito colto la palla la balzo e ha firmato un provvedimento (già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale) in cui si prevede fra l'altro che il piano di ampliamento della base militare di Coltrano a San Rossore e tutti gli altri progetti che puntano a una ulteriore militarizzazione della Toscana sono considerate opere “destinate alla difesa nazionale” e finanziate col Pnrr in deroga a tutti i vincoli ambientali e paesaggistici per arrivare in tempi record alla completa realizzazione.

1 giugno 2022